Prof. Angelo Gandolfi
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La Terapia

Terapia fisico-strumentale e terapia medica

La maggior parte dei pazienti avvertono il loro acufene quando vi è silenzio ambientale, es. al risveglio dopo il sonno notturno oppure in condizioni di stress fisico-psichico. Questi stessi pazienti, qualora il rumore ambientale esterno serva di copertura a quello ‘interno’ rappresentato dall’acufene, possono avvalersi di appositi ‘mascheratori’, apparecchi acustici che hanno la funzione di ‘attutire’, ‘mascherare’ l’acufene. Il trattamento con ‘mascheratori’ può essere coadiuvato dall’utilizzo dei farmaci. I ‘mascheratori’ possono essere integrati da un ‘amplificatore’ dei suoni, in quanto il miglioramento della funzione uditiva corrisponde a diminuita percezione dell’acufene.

I farmaci utilizzati nella terapia medica dell’acufene sono: vasodilatatori specifici del microcircolo dell’orecchio interno negli acufeni da insufficienza circolatoria della coclea, acuta o cronica con episodi acuti recidivanti; prodotti antiossidanti, che ‘aiutano’ le cellule cocleari a non subire progressivi deterioramenti; anestetici locali (es. lidocaina) somministrati per via generale o instillati direttamente nella cavità dell’orecchio medio,gli antiaritmici cardiaci come la tocainide; gli antidepressivi; gli antiepilettici come il clonazepam; i neurolettici come l’alprazolam; il GABA per bocca (acido gamma-aminobutirrico), quest’ultimo scarsamente rappresentato nei nuclei della via uditiva in corso di acufene.

Non vengono qui prese in considerazione le terapie alternative ‘psicodinamiche’, per esempio la TRT, messe a punto per il trattamento degli acufeni, in quanto l’Autore non ritiene che esse abbiano un posto significativo ed attendibile nell’ agire sulla causa prima di questo sintomo, L’intera classe delle terapie comportamentali sviluppate nel tempo per indurre il paziente a ‘non pensare’ più al proprio acufene ed a minimizzarne l’impatto sulla funzionalità stessa del soggetto, le metodiche di bio-feedback ed altre ancora, sono sintomatiche, vogliono indurre il paziente a ‘dimenticare’ il proprio acufene e a non porvi attenzione, senza affrontare direttamente la possibile origine causale.

Sono state proposte anche varie sostanze officinali ed estratti di erbe, quali il Gingko Biloba E761, nonchè un interminabile elenco di farmaci a valenza di placebo o sporadicamente attivi dal punto di vista lenitivo dell’acufene.
Dalla valutazione globale dell’acufene e del paziente che ne soffre potrà scaturire un’ articolata proposta di presidi farmacologici, da assumersi per lo più in associazione e a dosaggi diversificati per variabili periodi di tempo, a seconda delle caratteristiche dell’acufene.

L’asserzione che per gli acufeni non vi è nulla da fare e che di necessità bisogna conviverci, è spesso frutto di ignoranza da parte del medico.